Un SMS per ghermirli e nel buio incatenarli

di Lucia Tundo Unione Popolare Treviso

Anche in Veneto le famiglie hanno cominciato a ricevere il famigerato SMS con cui l’INPS comunica la fine dell’erogazione del reddito di cittadinanza.

Certo, i numeri non sono quelli di Napoli, a quanto pare per ora “SOLO” 2141 famiglie sono interessate dal provvedimento, anche se per fine anno saranno molte di più.

Non si assiste (ancora?) a scene di protesta come quelle viste a Napoli, probabilmente è solo questione di tempo. 

Quelli dipinti da una scellerata campagna sui media come “fannulloni sul divano” sono famiglie in difficoltà enormi, che non possono permettersi la cosiddetta “attesa di presa in carico da parte dei servizi sociali” soprattutto perché non è un problema di assistenza sociale. Sono donne sole con figli, magari disabili, o persone che devono assistere parenti anziani a cui i servizi sociali prestano un aiuto irrisorio. In moltissimi casi sono persone che comunque lavorano ma che non ce la fanno.

È stato ripetuto fino allo sfinimento che non si prendevano centinaia di euro a testa ma a nucleo familiare, che all’importo massimo arrivavano poche famiglie, che buona parte del contributo era riservato all’affitto, ma tutto questo non è servito a nulla contro la potenza di fuoco dei media schierati compattamente, tranne rarissime eccezioni, per creare un’opinione pubblica contraria e infastidita dal contributo a chi non ce la fa.

La guerra ai poveri è stata davvero combattuta con ogni mezzo ed è stata vinta dai ricchi, ma solo grazie all’esercito di chi bene non sta ma si sente soddisfatto e gratificato se si toglie qualcosa a chi sta peggio.

La criminalizzazione della situazione di bisogno è stata intollerabile, come lo è la scusa patetica che “i controlli non ci sono stati”.

E perché, se chi di dovere non ha effettuato i controlli, a rimetterci debbono essere i cittadini?

Ci sono stati casi di assegni di invalidità ottenuti illegalmente, sono stati sospesi e mi risulta che ne è stata chiesta la restituzione, non poteva essere lo stesso? O bisogna abolire le pensioni di invalidità?

Non è nemmeno una scusa patetica, è un’offesa alle persone che hanno bisogno di aiuto

Tuttavia, una cosa pare di poter rilevare: in questa zona, nonostante la campagna stampa e nonostante la pubblicità vergognosamente orgogliosa fatta al governo quando il provvedimento di sospensione fu approvato, la sensazione più diffusa è stupore, è un “sapevo che l’avrebbero tolto, ma non pensavo che l’avrebbero tolto a me”.

Eppure il pensare che se pure lo tolgono agli altri l’importante è che non lo tolgano a me è parte integrante del problema. 

Siamo davanti alla perdita totale non solo della solidarietà, che già era stata sepolta da un pezzo, non della coscienza di classe che è vista quasi come una bestemmia, ma proprio della sensazione di base di far parte di una comunità, di condividere un destino. Questo fa più danni al paese di quanti ne faccia l’abolizione del reddito o qualsiasi altro provvedimento preso da questo governo infame.

Ah, e tanti saluti a chi prendeva il reddito di cittadinanza ma ha votato Meloni & Co. per non dare “35€ al giorno ai migranti”. Sì, gira ancora questa fesseria.